COMUNICATO STAMPA
Le dichiarazioni di Fabrizio Tudisco sulla vicenda dei migranti sono prive di ogni fondamento.
Proprio lui che lo scorso settembre era seduto fianco a fianco con Gianni Alemanno che è il primo implicato nell’affare di “mafia capitale”, dovrebbe tacere.
Stiamo valutando di passare le sue dichiarazioni ai nostri legali per verificare eventuali diffamazioni.
Purtroppo, alcuni non dimostrando onestà intellettuale cavalcano a sproposito la vicenda per mettere “zizzania”, fare di tutta l’erba un fascio, assumendo atteggiamenti ondivaghi, con lo scopo di provocare tensioni sociali e scontri tra migranti e cittadini.
Dobbiamo dire le cose come stanno: è vero che c’è chi fa business con l’accoglienza ma è anche vero che ci sono realtà che fanno vera accoglienza e vera integrazione.
Io rivendico con forza l’opera dello SPRAR e dell’emergenza gestita dalla Prefettura nell’accoglienza dei migranti.
Ad esempio, in questo momento solo a Piazza Armerina ed Aidone, ci sono più di 40 migranti che attraverso le borse lavoro sono impiegati nelle aziende del territorio e nel verde pubblico, a costo zero per i comuni.
I fondi utilizzati sono quelli del Ministero e provengono dalla Comunità Europea.
Quando Tudisco dice che nella cura del verde pubblico devono essere impiegate maestranze locali deve dire come e con quali fondi facendo proposte concrete e fattibili. Organizziamo corsi di alfabetizzazione con gli immigranti, laboratori manuali.
Operiamo ricongiungimenti familiari, li prepariamo alle audizioni per le commissioni territoriali.
Le nostre strutture di Aidone e Piazza Armerina sono sempre aperte e chiunque può venire a vedere quello che facciamo.
E’ vero che ci sono cittadini italiani che non arrivano a sbarcare il lunario.
Ma la colpa non è certo dei migranti o del sistema dell’accoglienza.
Alcuni politici nascondono la loro inadeguatezza nel fare proposte concrete per risolvere i problemi dei cittadini italiani spostando le attenzioni sui migranti.
In questi giorni è facile fare demagogia e confondere l’opinione pubblica per fini di visibilità politica.
Da quando facciamo accoglienza dobbiamo constatare che alcuni politici, prima si avvicinano per chiedere di fare lavorare qualche loro conoscente, spesso senza competenze specifiche, e non appena ricevono risposte negative, si scagliano contro gli stessi centri di accoglienza e contro i migranti”.
Agostino Sella