«E’ più interessante, è più importante, avere un amico che un amante». Così si esprimeva Alda Merini, poetessa milanese, scomparsa nel 2009, amata da viva e celebrata da morta.
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La sua vastissima produzione si intreccia fittamente con la sua vita, in cui la poesia è espressione e temperamento delle sue passioni. Dalla distruzione della sua casa, durante un bombardamento fino al ricovero in manicomio la sua vita è stata punteggiata di esperienze traumatiche e di grande dolore.
Ieri ho sofferto il dolore
Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d’orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perché l’immobilità mi fa terrore?
Alda Merini
Orizzonti – Giornata mondiale della poesia 2016