Le risposte a un questionario illustrano le motivazioni che hanno spinto a richiedere l’anticipo pensionistico.
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Per capire le motivazioni che hanno indotto la scelta nei primi destinatari del provvedimento, il Patronato 50&Più Enasco ha varato un’indagine tra tutti coloro che si sono rivolti agli uffici periferici, somministrando loro dei questionari.
L’esito dell’indagine, oltre a chiarire le motivazioni che hanno indotto i fruitori a scegliere il provvedimento di pensionamento anticipato, offre numerosi spunti di riflessione e fa scaturire considerazioni per certi aspetti imprevedibili e per altre perfino sorprendenti.
E’ la voglia di godersi la vita e di ritrovare il proprio tempo libero la prima motivazione rassegnata dagli utenti del Patronato. Il 23,6% ha fornito questa risposta, seguita a ruota da coloro che hanno voluto allontanarsi da un lavoro considerato pesante e faticoso, il 20,3% degli intervistati.
Ma il 16,1% ha spiegato che alla base della propria scelta c’è la convenienza economica dell’operazione; una risposta che è considerata sorprendente e che nasconde certamente questioni da meglio indagare e da approfondire, almeno come fenomeno sociale.
Rosario Paternicò, Responsabile Regionale siciliano del Patronato 50&PiùEnasco, spiega che proprio tra i lavoratori autonomi la fatica della attività lavorativa quotidiana e la convenienza economica di conseguire un reddito certo e senza rischi, costituiscono le due prevalenti motivazioni addotte nel sondaggio, pari a quasi la metà degli intervistati.
Rosario Paternicò
I dipendenti del settore privato valorizzano invece la richiesta di avere più tempo libero per la famiglia e gli hobby, ma anche qui emerge la consapevolezza che la pensione, seppur ridotta dall’anticipo è economicamente conveniente rispetto a retribuzioni talvolta effimere o sulla carta e spesso incostanti e non puntuali.
Ai lavoratori del settore pubblico, oltre alla volontà di disporre di tempo libero rileva molto la pesantezza dell’attività lavorativa; le due motivazioni assommano infatti il 45%.
Quasi il 30% dei dipendenti pubblici, ha giustificato la scelta di optare per la pensione anticipata, con la necessità di assistere familiari in difficoltà e quasi un 20% per il timore dell’allontanamento dell’età pensionabile, come si era verificato a partire dalla legge Fornero.
Il test somministrato ha anche indagato sulla consapevolezza degli eventuali rimpiazzi con nuove assunzioni. Naturalmente a questa domanda le risposte sono state abbastanza incerte. Un 20% circa degli intervistati ha risposto che sì, ci saranno nuove assunzioni, solo il 7% ha affermato che i rimpiazzi saranno parziali, mentre il 15% ha risposto che non ci saranno nuovi assunti e che i posti di lavoro si perderanno. Uno scarso 3% è invece ottimista e crede che il numero degli occupati alla fine del triennio sarà addirittura maggiore.
In realtà – commenta ancora il Direttore regionale di 50&Più Enasco, Rosario Paternicò, è una stragrande maggioranza a credere che alla fine dell’intervento di Quota 100, si perderanno molti posti di lavoro. Una preoccupazione che è condivisa dal Patronato allarmato dai dati del settore pubblico e in particolare dall’organizzazione sanitaria, per la quale sono urgenti provvedimenti tesi a sostituire le professionalità in uscita se non si vuole determinare una grave carenza di servizi che si tradurrà in notevoli disagi per i cittadini.
Il Patronato 50&Più si è attivato nelle sue articolazioni territoriali per assistere tutti coloro che desiderano chiarimenti sulla propria situazione contributiva: oltre alla sede provinciale di Enna, sono aperti sportelli a disposizione degli utenti in quasi tutti i comuni della Provincia di Enna. Per informazioni è comunque sempre opportuno telefonare al n. 0935 24983 o consultare il sito internet www.50epiuenasco.it
Per informazioni e Assistenza:
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